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Tiziano. Lascia la via vecchia e ... vivi.

Tiziano. Lascia la via vecchia e ... vivi.

Lo scrittore Alessandro D’Avenia ha dedicato un articolo, pubblicato sul Corriere della Sera, al recente premio Nobel Svante Pääbo, che studia il DNA degli uomini preistorici.

D’Avenia ci racconta che il motivo per cui l’uomo di Neanderthal, pur essendo più abile, organizzato e forte dell’Homo Sapiens, si estinse: perché Neanderthal era sedentario e timoroso, mentre il Sapiens rischiava, migrava e usciva dalla sua zona sicura.

Insomma, l’Homo Sapiens rischiava anche contro il buon senso, ma a quanto pare prendere la via nuova permette di non estinguersi.

 

Che c’entra questo con Tiziano?

Pochi giorni fa la famosa pala d’altare di Tiziano “L’Assunta” è tornata nella basilica dei Frari, dopo un restauro durato 4 anni.

Il quadro fu dipinto a olio su una enorme tavola di m 6,90 per 3,60 e Tiziano aveva poco più di 20 anni.

 

Considerando la sua giovane età e la tradizione, Tiziano avrebbe potuto vincere facile attenendosi all’iconografia consolidata e alle decine di esempi che arrivavano fino a Giovanni Bellini, pittore ufficiale della Serenissima.

 

E invece… creò un capolavoro epocale.

Lavorando su tre livelli compositivi diede vita alle figure in un composito rimando di gesti, sguardi e posizioni che si legano in tutto il quadro.

La Madonna, tutt’altro che imbalsamata nella posizione tradizionale, spicca e regge tutta la composizione con la sua veste rossa. L’analisi dell’opera è un ricco rimando di significati e nuove funzioni dei personaggi.

Il colore riesce a dare una straordinaria unità a tutta la composizione.

I frati francescani stavano quasi per rifiutare la pala, se non fosse stato per l’intervento dell’ambasciatore austriaco del re Carlo V, che si offrì di acquistarla rivelandone così, indirettamente, il grande valore.

La Laguna restò scandalizzata da questo balzo in avanti rispetto alla tradizione, così pacata, fredda e di tutto riposo. Passato il primo scalpore, però, si iniziò a riconoscere il grande valore di questa composizione, che citava e utilizzava al meglio gli insegnamenti di Michelangelo e Raffaello.

 

Tiziano aveva imboccato una via nuova, trovando una viva e meravigliosa strada innovativa per l’arte.

 

Andrea Giuseppe Fadini

 

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