
Impressioni d'arte
Dovessi scegliere una singola opera per rappresentare l’impressionismo non avrei dubbi: Claude Monet, Impression soleil levant.
L’impressionismo fu premiato, dopo un iniziale diffidenza, da un successo sconfinato. Ancora oggi i pittori impressionisti e le loro opere sono tra le più gradite, apprezzate e commentate.
La fotografia aveva, in un colpo solo, esentato i pittori dal dovere descrittivo e narrativo. Non serve più un pittore per riprendere e raccontare la realtà. Una foto documenta con precisione la realtà circostante.
Liberi dai doveri, i pittori decisero di intraprendere un viaggio non più “esterno”, ovvero dipingo quello che vedo fuori di me, ma interno; dipingo ciò che vedo “dentro di me”.
Monet, Manet, Renoir, Degas e gli altri, dobbiamo dire, seguivano ancora l’idea che la pittura fosse “ritratto del reale” e andavano in plein air, uscendo dai loro studi, per essere viso a viso con la natura e le persone laddove si svolgeva la scena. Il loro fine era “rendere” con immediatezza quello che vedevano “là fuori”.
Impressione, però, equivale a sensazione, dunque ecco il primo passo per una pittura “soggettiva” (ognuno ha le sue “impressioni” e sono diverse dagli altri) che anche nelle forme pittoriche svapora la presunta oggettività accademica.
Leggendo molte analisi dell’opera ritrovo la minuziosa descrizione dei contenuti del quadro. Una marea di particolari che, francamente, spesso mancano. Laddove Monet ha riassunto con un tocco, il commentatore ha sovraccaricato di illustrazione.
Mi viene in mente una celebre frase del filosofo Wittgenstein: «su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere»
E con maggiore silenzio potremo goderci questo quadro stupendo.
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