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Sisley, un inglese a Parigi.

Sisley, un inglese a Parigi.

 

William Sisley appartiene alla buona borghesia britannica. Florido commerciante di guarnizioni di lusso per sarti e confezioni di abiti femminili, viene nominato direttore della filiale di Parigi, dove si trasferisce nel 1836.

Tre anni dopo nasce Alfred. Il piccolo Sisley cresce in una famiglia dove il padre si dedica agli affari e la madre alla buona musica e alla vita di società.

Come previsto dalle consuetudini della “buona famiglia inglese”, a diciotto anni, Alfred viene inviato a Londra per istruirsi e diventare esperto nel commercio.

 

Fiuto commerciale assente

Dopo quattro anni di studi e apprendistato, con rammarico, ma con realismo, il signor William si rende conto che a suo figlio Alfred il fiuto e la capacità commerciale manca del tutto: il ragazzo si impegna ma non apprende, non è proprio in partita.

A Londra, però, il giovane Alfred dimostra passione e interessamento per l’arte e in particolare per la pittura.

Tornato in Francia il padre, da buon uomo d’affari, non insiste per la carriera commerciale, ma sostiene il figlio nella sua passione artistica. Alfred entra, così, nell’atelier di Charles Gleyre e si ritrova come compagni di studio i signori: Renoir, Monet e Bazille.

 

Pittura di gruppo

Come potevano personalità e talenti di questo tipo farsi bastare le lezioni di pittura tradizionali di Gleyre?

Detto e fatto: i quattro amici lasciano lo studio ed eccoli nel 1863 dipingere all’aperto, secondo uno dei comandamenti dell’impressionismo. Questa nuova esperienza è uno stimolo per questi “Fab four” della pittura, li unisce, li entusiasma e sprona la loro battaglia per la nuova pittura impressionista.

Sisley, anche se timido e introverso, aveva un grande senso dell’umorismo e nel gruppo legava molto bene anche per il suo amore per la musica e le belle donne.

 

Il conquistatore… conquistato

E Alfred, tra le sue conquiste femminili, viene a sua volta conquistato da Marie-Eugénie Lescouezec, una giovane parigina, e dopo due anni è matrimonio.

L’amico Renoir dipinge uno dei suoi quadri più belli ritraendo la coppia Sisley.

Grazie ai soldi di famiglia, Alfred si gode appieno le gioie del matrimonio e del suo slancio pittorico. Pittura, matrimonio e vita mondana al Café Guerbois sotto la guida di Eduard Manet divenuto, intanto, capofila del nuovo movimento artistico.

Sisley partecipa con gioia a questo momento d’oro parigino senza farsi mancare anche numerosi soggiorni in campagna per dipingere la natura.

 

La guerra colpisce anche i Sisley

Arriviamo al 1871 quando, com’è noto, inizia la guerra franco-prussiana. Tra gli effetti collaterali di questo scempio c’è l’attività del padre di Sisley che, anche grazie ad alcuni errori di valutazione, va in fallimento.

Durante questo periodo sanguinoso Alfred si ritira in campagna vicino all’amico August Renoir, ma la musica cambia: non ci sono più i soldi del padre a tenerlo mantenuto e tranquillo e deve iniziare a preoccuparsi di vendere i suoi quadri per poter vivere.

Tanto per far piovere sul bagnato, una volta tornato a Parigi, trova la sua casa saccheggiata e tutti i quadri rubati.

Un minimo di sussistenza gli viene dalle mostre al Salòn realizzate dal gruppo dei pittori impressionisti, dove vende qualche quadro.

 

Liberi tutti: ognuno per conto suo

Lo slancio del gruppo impressionista volge al termine e Monet, Cèzanne e altri decidono di abbandonare il progetto comune e di fare da soli.

E qui si crea un altro problema visto, che sappiamo quanto Alfred Sisley sia negato per gli affari e la promozione dei suoi quadri. Ovviamente si complica la vita, rifiutandosi di partecipare a mostre di successo e scegliendo invece quelle dove non si vende nulla.

Costretto dalla necessità, Sisley fa meno il difficile e il riconoscimento non tarda ad arrivare. Incontra il mercante d’arte Georges Petit che lo mette sotto contratto e, fra alti e bassi, possiamo dire che Sisley può arrivare tranquillo alla fine del mese.

Ben diversa la fortuna dei suoi colleghi e amici Renoir, Manet e Degas per fare solo tre nomi.

 

Perché a loro sì e a me no?

Per capire la diversa fortuna critica tra Sisley e gli altri impressionisti bisogna approfondire lo sguardo sulla sua pittura.

Sisley è un impressionista devoto e osservante. Mentre per Monet un paesaggio è un pretesto per orchestrare i suoi tocchi di pennello e far cantare i colori, accostandoli in modi sempre diversi; per Sisley il paesaggio è un dato oggettivo che va ripreso, così come dettano le regole dell’impressionismo.

In pratica c’è assenza di uno stile personale, pur essendo Sisley.

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