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L'Arte africana

L'Arte africana

L’arte: qualsiasi popolo in qualsiasi parte del mondo ha creato la propria espressione artistica.

Il continente africano non è omogeneo, ma riunisce diversi popoli molto diversi tra loro come storia e cultura.

 

La parte superiore dell’Africa ha visto l’antico Egitto e oggi paesi come il Marocco, l’Algeria, la Tunisia, la Libia e ancora l’Egitto.

Più verso sud a partire dalla Nigeria giù fino al Sudafrica esiste un mosaico di etnie e civiltà diverse.

 

Nella parte superiore, fatta eccezione per l’antico Egitto che ha una storia ben nota e ricca di immagini, gli altri paesi hanno poi subito l’influsso religioso islamico, che vieta qualsiasi rappresentazione dell’uomo.

 

Al centro-sud le manifestazioni artistiche sono state spesso chiamate “arte etnica”, “arte primitiva” e “arte nera” che, come ovvio, sono temi diversi.

 

In pieno colonialismo, a fine milleottocento, le maschere e le statuine di questa parte dell’Africa hanno ispirato Picasso, Modigliani e i pittori di quell’epoca, affascinati da queste creazioni giudicate primitive e senza condizionamenti culturali dell’Europa.

 

Partendo da queste premesse, escludendo i paesi che per religione potevano solo decorare, è difficile trovare dei punti comuni che possono valere per tutta l’Africa, tranne due aspetti di base.

 

Il primo riguarda la filosofia dei popoli africani, che si potrebbe definire “animista”, secondo cui le “cose” che ci circondano hanno un’anima che interagisce con noi esattamente come fossero esseri umani. Come fossero dei dell’antica Grecia.

Così come gli “spiriti”, con proprietà e caratteristiche diverse, possono abitare anche temporaneamente nell’essere umano.

Questo aspetto è all’origine delle “maschere”.

 

Il secondo aspetto è che l’arte si trasferiva e veniva applicata in tutti gli oggetti di uso comune, dai tessuti, al vasellame, alle armi.

Attenzione, in un post si possono solo offrire spunti di riflessione, perché l’obbligo di brevità impedisce argomentazioni articolate.

 

La pesante interferenza occidentale, infine, ha danneggiato l’arte africana: schiavismo, deportazioni, stragi, occupazioni e distruzioni capillari delle loro creazioni, ad opera di solerti “missionari” per motivi religiosi, hanno disperso un enorme capitale artistico.

 

La situazione è tutt’altro che tranquilla e il continente africano è ancora dilaniato da guerre, fame e colonialismo moderno, che impediscono a questi popoli di potersi occupare della loro arte.

 

Andrea Giuseppe Fadini

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