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Stampa di Henri Rousseau - Il sogno - 1910

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rassicurazioni

Henri Rousseau - Il sogno

Anno: 1910 - olio su tela cm 298,5x204,5

Conservato presso: Museum of Modern Art, New York, NY, USA.

’élite creativa

Alla fine dell’ottocento, a Parigi, vive un gruppo di pittori che scriverà la storia dell’arte: Picasso, Braque, de Vlaminck, Modigliani e tanti altri. Impressionismo, Cubismo, Fauvismo, Surrealismo si susseguono e si integrano in un vivace e creativo pentolone culturale parigino.

Ed ecco Henri Julien Felix Rousseau, nato il 21 maggio 1844, di mestiere doganiere al dazio comunale di Parigi con l’hobby della pittura.

Invito a cena da Picasso

Nel novembre del 1908 viene invitato da Picasso che ha organizzato una cena in suo onore.

Uno striscione all’ultimo piano del Bateau-Lavoir a Montmartre, dove Picasso ha il suo studio, indica agli amici dove si terrà la festa in onore del “doganiere”.

Apollinaire, i collezionisti Gertrud e Leo Stein, Braque e altri poeti e pittori intervengono numerosi perché a Picasso il “doganiere” piace e dunque bisogna celebrarlo.

Ma chi era questo doganiere?

Figlio di un ferramenta e della figlia di un comandante della Legion d’Onore, abbandona gli studi per arruolarsi in fanteria. Alla morte del padre si congeda e si trasferisce a Parigi come segretario di un ufficiale giudiziario. Evita la guerra franco-prussiana perché è figlio di madre vedova e dal 1871 entra nel dazio del comune di Parigi, lavoro che lo identificherà nel mondo artistico.

Henri non ha studiato per nulla in alcuna accademia, ma gli piace dipingere ed eccolo creare quadri come sa e come può.

Che stile ha il pittore Rosseau?

Completamente autodidatta non usa la prospettiva, le sue immagini non hanno profondità, non rispettano le proporzioni, insomma tecnicamente non c’è storia.

Dipinge quello che gli suggerisce la fantasia: animali esotici in improbabili foreste inventate, fiori grandi come persone e così via.

Ovviamente i critici (e il mercato) lo giudicano per quello che è: un pittore che non sa dipingere. Ma allora perché Picasso vuole rendergli onore? Perché compra tutti i suoi quadri? (anche se per pochi franchi che nemmeno ripagano il materiale)

Cosa ci trova Picasso nel Doganiere?

Il Doganiere ha toccato un nervo scoperto nel carattere di Picasso che diceva:

“Ogni bambino è un artista. Il problema è come rimanere un artista una volta che cresce”.

Picasso si considerava capace di dipingere come Raffaello, ma la sua tensione creativa, la sua ricerca era quella di potersi esprimere libero da ogni condizionamento e di poter dipingere come un bambino.

E per Picasso, il Doganiere, era proprio questo: una persona libera da ogni condizionamento, primitivo, senza istruzione accademica e per questo “autentico”.

Da quel momento Henri Rosseau entra nell’élite culturale e anche i critici (piace a Picasso) lo insultano meno.

Questo non impedirà al Doganiere di vivere sempre oppresso dai debiti fino alla morte nel 1910.

Arte, Pittura e Mercato

Questo caso fortunato nella vita di Henry Rosseau pone il dibattuto problema sui compiti e la funzione dell’arte figurativa. Bisogna saper dipingere per fare gli artisti? Dopotutto i Beatles non sapevano leggere uno spartito musicale ed erano autodidatti e sono entrati a far parte della storia della musica.

Un discorso a parte, che aumenta la confusione, è il mercato.

Che dire di un vignettista come Bansky che, per sua stessa ammissione, ha copiato a piene mani da Bleck le Rat e Nick Walker e al contrario di loro viene esposto nei musei e considerato un “artista”?

Basta avere cerotto e banane e una certa furbizia per qualificarsi “artista”?

Le risposte sono ancora aperte.

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