
La fortuna di Larsson
In quanti conoscono Carl Larsson? Nacque povero nel 1853 a Stoccolma. A 13 anni fu ammesso all’Accademia Reale Svedese delle Belle Arti lasciando così la scuola per i poveri. Timido e socialmente inferiore trovò difficoltà ad ambientarsi, ma poco alla volta il suo talento indiscutibile lo trasformò in un personaggio centrale dell’Accademia.
Lavorò alcuni anni come illustratore per libri e giornali e si trasferì a Parigi dove visse per ben 5 anni senza che le sue opere, così diverse dall’Accademia, ma anche dall’impressionismo, trovassero il successo.
In questo periodo frustrante arrivò la fortuna di Carl Larsson: Karin Bergoo, designer e pittrice, che prestissimo diventò sua moglie.
Karin diventò il suo punto di equilibrio e Larsson abbandonò la tecnica ad olio, poco adatta al suo stile, e passò all’acquarello. La coppia decise di vivere a Falun, un piccolo villaggio svedese.
La casa completamente realizzata secondo il loro gusto colorato e innovativo influenzò tutta la Svezia. Oggi è un museo tutto da gustare.
La casa, i 7 figli, la famiglia divennero i soggetti preferiti da Carl che realizzò fini composizioni, a volte con sottile senso ironico.
Con l’avvento della stampa a colori la sua popolarità aumentò incredibilmente: questa armonia e felicità si diffusero ovunque e le riproduzioni dei suoi acquarelli, raccolti in un libro intitolato “La casa nel sole”, vendette decine di migliaia di copie.
Il circuito internazionale dell’arte lo considerò un “illustratore”, perciò inferiore all’arte dei Monet e dei Cèzanne.
Ma se in questi quadri possiamo vedere senza dubbio l’espressione immediata e genuina della sua personalità, come non chiamare Arte a tutti gli effetti l’emozione profonda dell’amore per la moglie e i figli eseguita con grande perizia tecnica?
Poco importa. A noi la fortuna di godere dei suoi quadri che io non smetterei mai di guardare con gioia.
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