
Paul Klee. Paesaggio miracoloso 112… ma quella è una casa!
In tutti i libri di storia dell’arte Paul Klee viene indicato come uno dei fondatori dell’arte astratta.
L’arte astratta si contrappone a quella “reale” perché, mentre nella seconda quello che si dipinge corrisponde, grossomodo, a quello che si vede e che tutti possono vedere, nell’arte astratta ci sono solo colori e forme in libertà.
Nell’arte tradizionale una bottiglia, anche se in infiniti modi e stili, resta una bottiglia e basta chiedere: cos’è? E tutti sanno rispondere: “Una bottiglia!”.
Nell’arte astratta non si può chiedere “cos’è”, perché una risposta non c’è.
Spesso si paragona l’arte astratta alla musica, perché è un’altra attività artistica dove non puoi chiedere “cos’è”, ovvero non puoi dire: “suonami un paesaggio!” o “vorrei ascoltare il mio ritratto”.
L’astrattismo accosta colori e forme in libertà senza descrivere nulla se non sé stesso, una sonata non descrive nulla se non il piacere delle armonie che ti arrivano all’orecchio.
Questa premessa mi è utile per spiegare la mia sorpresa quando vedo i quadri di Paul Klee e mi dicono che è astratto: a mio parere si riconoscono delle cose ben chiare.
Prendiamo questo quadro del 1920: “Paesaggio miracoloso”.
Lo osservo e nella mia testa si forma l’idea di una casa, c’è anche una finestra con le tendine rosse. Nell’altra finestra un po’ più a destra si intravede una persona che forse dipinge.
Si vede chiaramente che la casa a forma di freccia è fatta di assi di legno, anche perché sono simili a quelle di una nave che è all’approdo proprio lì vicino.
C’è anche il capitano sul ponticello giallo che afferma felice: “112!”. Probabile che sia contento perché la casa è la sua: la 112. E lui è rientrato da un lungo viaggio.
Il vero miracolo è il paesaggio, perché è fatto della stessa sostanza delle assi della casa e della nave, così tutto è collegato e ogni cosa è al suo posto.
Ai margini le cose sono un po’ sfocate, perché così si presentano i ricordi.
Però siamo al sicuro: ce lo dicono i colori caldi e accoglienti. E poi si sa che le righe orizzontali danno pace.
E questa sarebbe arte astratta?
Chiamiamola come vogliamo. È l’arte di Paul Klee.
Lascia un commento